Tiziana Rinaldi ospite di News Magazine Italia.
A cura di Ilaria Solazzo.
Sito web ufficiale
Tiziana Rinaldi è una pittrice eclettica nelle forme, nei colori, nella comunicazione… attraverso ogni sua opera, ognuno di noi, ha modo di poterne apprezzare la brillante unicità.
Tiziana Rinaldi si presenta…
C’è tutto un mondo di cose segrete e meravigliose. Vederle, interpretarle e portarle fino a voi è il mio mestiere così come si respira. Mi chiamo Tiziana Rinaldi, e sono un’artista. Il mio principale mezzo espressivo è la pittura, ciò che mi ispira è tutto. Tutto il mondo, quello che ci circonda e quello dentro di noi. Le luci, le ombre, i colori, gli spazi, i vuoti, il cielo. Il suono del vento tra le foglie, il moto delle maree, i fiori. Camminare nella prima luce del mattino. Le grida degli uccelli notturni. La prima stella. La poesia. Le storie delle persone, i loro desideri. I rimpianti, le paure, il bisogno di protezione. Chi si tiene in disparte, chi va lentissimo nel mondo, i cicli lunari, i laghi profondissimi. L’anima, il silenzio, la centratura. Il respiro. I fiori. Sono convinta che la bellezza possa divenire un elemento fondante della nostra vita e la mia aspirazione, neanche troppo segreta, è portare la mia personale interpretazione di bellezza fino a voi, come forma di ispirazione, calma, fiducia, respiro. Vorrei riuscire a parlare, tramite i miei dipinti, alla parte più profonda di tutti noi, con quel linguaggio sottile, che solo l’arte sa utilizzare.
INTERVISTA
Facciamo così: mettevi in punta di piedi ed entrate insieme a me nel magico mondo di Tiziana Rinaldi, una pittrice che ammiro tantissimo perché ogni volta che guardo una sua opera mi viene in mente un libro, una poesia o una canzone e questa, per me, è bellezza: riuscire ad evocare mondi diversi. Se non si era capito, oggi sono onorata e molto emozionata nel farvi leggere l’intervista speciale che ho fatto a Tiziana, che ringrazio dal profondo del mio cuore.
ILARIA – Artista con la A maiuscola. Sei una ragazza senza tempo, uscita da una tavolozza di colori che profumano di mare. Il tuo sito web è la tua seconda casa, contiene parte del tuo cuore e del tuo cervello… parlacene.
TIZIANA – Intanto grazie Ilaria il tuo apprezzamento e per dedicarmi il tuo tempo: è un onore e un piacere. (Tra parentesi: “ragazza senza tempo”. Credo questa sia una delle definizioni più belle e calzanti mi siano state date, mi riconosco tanto). Il mio sito: sì, lo vedo proprio come una casa. Mi piace accogliervi le persone: “Benvenuti, mettetevi a vostro agio, prendetevi qualche attimo di pausa, questo è un posto bello, dove poter respirare, dove potersi rilassare e in qualche modo ritrovarsi”. Questo è quello che penso quando lo arredo aggiungendo immagini e testi. È un sito semplice, proprio come la mia casa, pieno di luce, fiori, alberi, piccoli villaggi, donne, a volte gatti. Sin da quando internet è arrivato in Italia ho capito l’importanza di avere lì un proprio spazio personale, per questo è nato il mio sito. Per accogliere tutte quelle persone che in un luogo fisico non potrei mai. Dai dati analitici vedo che arrivano da tutto il mondo, girano per le stanze, si fermano un po’. Poi magari tornano. Proprio come in un posto dove sei stato bene. E questo è il mio primo intento.
ILARIA – Tante le tue realizzazioni, dai medaglioni alle litografie… dai quaderni alle felpe. Una inarrestabile arte creativa. Siamo curiosi di sapere la nascita e lo sviluppo di ognuna di loro. Raccontaci…
TIZIANA – Ho sempre avuto idea e desiderio di utilizzare l’arte in modo applicato. Dare la possibilità di indossarla. O ancora portarla nella propria casa come decorazione di un oggetto. Non è facile. Per la realizzazione di ognuna di queste cose ci sono mesi di studio, dalla grafica, ai materiali, al modo di realizzarli. Per ora sono riuscita a farlo, in Italia, solo con le stampe artistiche e i medaglioni. Oltreoceano anche con altri oggetti, soprattutto tessili. Ho in progetto tanto altro… anzi, spoiler: c’è qualcosa di nuovo che arriverà a brevissimo proprio per il nostro paese.
ILARIA – Quando hai cominciato a dipingere? E quando hai capito che poteva diventare la tua professione?
TIZIANA – Ho iniziato, come molti, da quando ne ho avuto la possibilità: ero piccolissima, attorno ai tre/quattro anni e già il gesto di pasticciare su un foglio con i colori era il mio mezzo espressivo preferito.
Ho capito che poteva diventare la mia professione molto più tardi, quando dopo anni di “altro”, inteso come studi e lavori diversi, ho capito che quello che maggiormente amavo doveva, non poteva ma proprio doveva, diventare la mia professione. È stata una sorta di resa.
ILARIA – “Ninablu” e “La strada di Miro” sono due dei tuoi libri in cui compari anche come autrice. Preferisci più dipingere o scrivere?
TIZIANA – Preferisco dipingere. Scrivere è qualcosa in più, è un altro modo di esprimermi, ma non ho mai pensato di farne un lavoro, tantomeno il mio principale lavoro.
ILARIA – Quali sono le similitudini tra il linguaggio scritto e quello visivo? E le principali differenze che vi hai trovato?
TIZIANA – Tante similitudini, partendo dal tipo di processo che, per quanto mi riguarda, è lo stesso. Scrivo così come dipingo, allo stesso esatto modo. E come se facessi un quadro, ma con le parole. Le differenze sono, invece, quelle della limitazione che trovo nelle parole, che non esiste invece nei colori: trovo nei colori uno spazio di apertura infinito che con le parole non ho. Infine, mentre sono capace di scrivere solo di ciò che conosco, vedo o sento, posso dipingere tutto un mondo invisibile dal quale attingo in completa libertà.
ILARIA – Di te stessa dici: “Sono nata in una casa di mare, un giorno di fine autunno all’ora del tè…”. Perché mare e colori sono tanto importanti per te?
TIZIANA – Non saprei… Sono due cose, la mia nascita su un’isola e la scelta dell’arte, che sono successe. Se ci rifacciamo al mito platonico di Er rivisto da James Hillman, la mia anima ha scelto ben prima che io nascessi, passando dal grembo di Ananke (Necessità). Ma chissà. Forse potrei vivere benissimo anche in montagna coltivando un giardino di erbe officinali. Nel mio immaginario ho almeno cinque vite parallele in cui faccio cose diversissime tra loro con tante me diverse – che a volte, di notte, in sogno, si incontrano…
ILARIA – Dipingere è un dono di Dio? Oppure, a tuo avviso, la maestria la si acquisisce grazia ad una buona formazione Accademica?
TIZIANA – Entrambe le cose. È un dono divino che richiede studio costante e va coltivato ogni giorno con cura e amore.
ILARIA – I tuoi dipinti vedono un alternarsi di varie immagini… raccontaci.
TIZIANA – Ho in realtà una piccola gamma di immagini dalla quale attingo in modo naturale. La natura innanzitutto: fiori, alberi, boschi, prati. I giardini: mio attuale grande amore. La casa: piccole case sparse qua e là, singole o a piccoli gruppi. Le donne: tante declinazioni diverse dell’animo femminile. Il mare: perché ci conosciamo bene. La notte: vista quasi sempre come momento intimo contemplativo, come discesa nell’oscuro della nostra interiorità.
ILARIA – Giocando un po’ con le parole, se dovessi scrivere un breve bollettino dal titolo: “Notizie dal mondo dei sogni”, cosa scriveresti?
TIZIANA – È una domanda alla quale rispondo con difficoltà. Il mondo dei sogni è quello spazio parallelo in cui tutto diventa possibile. Ma è anche uno spazio ipnotico nel quale indugiare troppo potrebbe indurre a un addormentamento della coscienza. Quali notizie posso arrivare da lì? Una sola: svegliati. Apri gli occhi, osserva la tua realtà e parti da lì. Ricordando sempre che esisto io, lo spazio parallelo del sogno, dove puoi attingere se entri in me con coscienza.
ILARIA – Quanto è importante nutrire la tua anima attraverso l’arte?
TIZIANA – Attraverso l’arte di altri artisti? È molto importante. Guardo costantemente all’arte dei grandi del passato – ultimamente ho una storia d’amore con l’arte giapponese. Cerco invece di guardare poco, il minimo possibile l’arte dei miei bravissimi colleghi contemporanei perché è dalla natura, dall’arte del passato e dalla nostra interiorità che dobbiamo cercare di attingere. Guardare tanto i contemporanei può influenzare il nostro lavoro, e ciò non sempre è bene. Ma non solo: può far scaturire quello strisciante senso di inferiorità che spesso origina dal confronto e che è (quasi) sempre deleterio.
ILARIA – Quali consigli ti senti di dare ad una ragazza che vuole diventare un artista?
TIZIANA – Gli direi: “Abbi coraggio. Ci saranno voci contrarie, che, per tanti motivi, ti consiglieranno strade più consone e sicure. Non ascoltarle. O fallo solo per quello che ti pare proprio necessario imparando a discernere. Non smettere mai di guardare e creare quello che vuoi diventare. Il tuo intento deve diventare la tua Stella Polare. Ogni giorno un passo avanti. Senza voltarti né smettere mai”.
ILARIA – Quali progetti hai per il futuro?
TIZIANA – Sempre troppi! Grazie di cuore Ilaria per questa chiacchierata, è stato un piacere.
“Non soffocare la tua ispirazione e la tua immaginazione, non diventare lo schiavo del tuo modello”. cit. Vincent van Gogh.
“Lo stile figurativo dell’artista che domina con incredibile leggerezza figure e forme con la varietà misurata del colore ha il pregio di conferire una magicità al reale sottintendendone la lettura-bambina”. cit. Maura Picinich.
2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente da Tiziana Rinaldi alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).