Il Maestro Aldo Ferraro orafo e le sue preziose creazioni per la Festa della Donna.

Vi presento i gioielli Aldo Ferraro per la festa della donna 2022.

Articolo a cura di Ilaria Solazzo

Da oltre un secolo persone in tutto il mondo celebrano l’8 marzo come un giorno speciale per le donne.

Solo da “Aldo Ferraro Orafo” troverete tante idee originali per omaggiare attraverso un regalo unico e speciale le vostre amiche, le vostre amate mamme, le vostre figlie e le vostre mogli, in occasione della Giornata internazionale della donna.

Un piccolo regalo per la festa della donna accompagnato da un bigliettino è il modo più semplice per fare gli auguri alla donna o alle donne della vostra vita.

Aldo Ferraro orafo ha ideato gioielli meravigliosi per rendere ogni donna straordinaria.

“La festa della donna sta arrivando e noi abbiamo il regalo perfetto per ognuna! Ti aspettiamo in negozio o sullo shop online”. Parola di Aldo Ferraro.

Per la festa della donna, regala un gioiello firmato Aldo Ferraro. La sapiente manualità abbinata alla massima cura dei dettagli e del design innovativo rendono unica ogni creazione del Maestro Ferraro.

I gioielli per le donne rappresentano un segno distintivo, un vero e proprio stile di vita perciò optare per un dono del genere significa dimostrare di tenerci veramente alla persona a cui lo state donando.

“L’oro ha una eloquenza muta che smuove il cuore di una donna molto più che i bei discorsi”. cit. William Shakespeare.

Com’è nata la Giornata internazionale della donna? 

È stata Clara Zetkin a fondare la “Giornata internazionale della donna” nel 1910. La “Giornata internazionale della donna”, nota anche come IWD in breve, è nata dal movimento operaio per diventare un evento annuale riconosciuto dalle Nazioni Unite. Nel 1908 15.000 donne marciarono per New York chiedendo orari di lavoro più brevi, una paga migliore e il diritto di voto. Un anno dopo, il Partito Socialista d’America dichiarò la prima Giornata Nazionale della Donna. Clara Zetkin, attivista comunista e sostenitrice dei diritti delle donne, suggerì la creazione di una giornata internazionale. Nel 1910 presentò la sua idea a una Conferenza internazionale delle donne lavoratrici a Copenaghen – e le 100 donne presenti, provenienti da 17 paesi, accettarono all’unanimità.

La “Giornata internazionale della donna” è stata celebrata per la prima volta nel 1911, in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera. Il centenario è stato celebrato nel 2011, quindi quest’anno tecnicamente celebriamo il 111°. Le cose furono ufficializzate nel 1975 quando le Nazioni Unite iniziarono a celebrare la giornata. Il primo tema adottato (nel 1996) è stato “Celebrare il passato, pianificare il futuro”. La Giornata internazionale della donna è diventata una data per celebrare i progressi delle donne nella società, nella politica e nell’economia, mentre le radici politiche della giornata significano che scioperi e proteste vengono organizzati per aumentare la consapevolezza della continua disuguaglianza.

Perché l’8 marzo?

L’idea di Clara per la Giornata internazionale della donna non aveva una data fissa. Non fu ufficializzato fino a uno sciopero in tempo di guerra nel 1917, quando le donne russe chiesero “pane e pace”; quattro giorni dopo lo sciopero lo zar fu costretto ad abdicare e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto. Lo sciopero è iniziato l’8 marzo e questa è diventata la data in cui si celebra la Giornata internazionale della donna. Perché le persone indossano il colore viola? Viola, verde e bianco sono i colori di IWD, secondo il sito web della Giornata internazionale della donna. “Il viola significa giustizia e dignità. Il verde simboleggia la speranza. Il bianco rappresenta la purezza, anche se un concetto controverso. I colori hanno avuto origine dalla Women’s Social and Political Union (WSPU) nel Regno Unito nel 1908”, affermano. 

Perché si regalano le mimose?

Le origini della festa della donna vengono tradizionalmente legate all’incendio di una fabbrica di camicie avvenuto nel 1908 a New York, durante il quale persero la vita moltissime operaie. La leggenda narra che accanto alla fabbrica andata in fiamme vi fosse un albero di mimose. Probabilmente sarebbe proprio questo il motivo per cui la pianta è stata poi scelta come simbolo ufficiale della festa dedicata alle donne. Diversa è, invece, la tradizione italiana: si dice che qui la mimosa sia diventata la “pianta delle donne” nel 1946, quando l’UDI, cioè l’Unione Donne Italiane, cercava un fiore che potesse essere regalato al sesso femminile in occasione della prima Festa delle donne del dopoguerra. La mimosa era una delle poche piante che fioriva agli inizi di marzo ed inoltre era poco costosa. Da allora è diventata anche nel nostro paese il simbolo di questa giornata. Sono state le femministe ex-partigiane Rita Montagna e Teresa Mattei ad averle regalate per prime alla Festa della donna, anche se già secoli e secoli prima gli Indiani d’America avevano dato dei profondi significati simbolici all’iconico fiore giallo. 

Per acquisti online

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Sito web ufficiale del Maestro Aldo Ferraro

Aldo Ferraro Orafo – HomePage – Laboratorio orafo a Brancaleone

Sede del Maestro Ferraro

 “Aldo Ferraro Orafo” – C.so Umberto I°, 93 – 89036 – Brancaleone (RC)
 tel. 0964-933961
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“Ogni volta che una Donna lotta per se stessa, lotta per tutte le Donne”. Auguri creature straordinarie da Aldo Ferraro. 

BIOGRAFIA DI ALDO FERRARO

Aldo Ferraro nasce nel 1964 a Brancaleone (RC) e fin da ragazzo dimostra la passione per l’arte, in ogni sua sfumatura, in particolar modo verso l’arte della Grecia Antica, quella importantissima fase di colonizzazione greca del Meridione d’Italia iniziata nel VIII secolo a.C.

Si diploma nel 1983 all’Istituto Statale d’Arte “P. Panetta” di Locri (RC) e, al termine degli studi, bramoso di creare, comincia ad addentrarsi in piccoli manufatti su commissione, che sottolineano fin da subito il suo talento e la sua originalità nell’immaginare e, immediatamente, creare. Nel 1987 avvia la sua attività commerciale, un laboratorio orafo per creazioni e riparazioni con gioielleria annessa e i migliori marchi tra articoli da regalo, argenteria, orologi e bigiotteria, non perdendo mai di vista il fulcro centrale del suo lavoro e, perché no, della sua vita, la creazione orafa. L’anno 2000 è quello che lo consacra come artista incontrastato nel creare i pinakes, in oro e/o argento: questa era una tavoletta votiva in legno dipinto o un bassorilievo in terracotta, marmo o bronzo, generalmente appeso sulle pareti dei santuari o sugli alberi sacri nella Magna Grecia, prodotti solitamente per la devozione alle divinità; un pregio per Aldo realizzarle, sia per l’indiscutibile bellezza di questa opera d’arte che per le innumerevoli personalità note a cui è stato consegnato come premio o onorificenza come ad esempio il Premio Nobel Dario Fo o l’Avvocato Giovanni Agnelli.

Nel 2004 si laurea presso l’Accademia Di Belle Arti “Fidia” di Stefanaconi (VV) con una tesi sperimentale e uno studio approfondito sull’oro come metallo dal titolo “L’oro, dalle origini ai giorni nostri”. Realizza su commissione una spilla in oro giallo per la regina del Belgio Paola Ruffo di Calabria, mentre per la chiesa dell’Eremo di Santa Maria della Stella (Pazzano-RC), un calice e una pisside in argento, con rifiniture in oro giallo e impreziositi di pietre quali rubini e acqua marina. Gli vengono commissionati un rosario per la Madonna Della Grotta di Bombile (RC) in oro giallo e due corone in argento, oro e pietre preziose per il Santuario della Madonna del Monte Carmelo di Palizzi (RC). Ogni gioiello da lui realizzato è sicuramente un unicum, unendo arte e passione, riesce a trasformare un desiderio in realtà. I suoi gioielli rappresentano un viaggio nella storia e, contemporaneamente, nell’arte, riuscendo a unire il gusto con l’originalità, partendo dallo stile greco o bizantino, passando dalle perle, diamanti, zaffiri e smeraldi e, arrivando infine, a gioielli classici e moderni, tanto apprezzati dai giovani e non. La peculiarità dei gioielli del maestro Aldo Ferraro è sicuramente la semplicità, non perdendo mai di vista l’originalità che, a tratti, diventa rarità.

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