Un sampietrino dorato di Luca Esposito è il bel libro edito dalla Bertoni.
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Redazionale a cura di Ilaria Solazzo.
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DESCRIZIONE
Un racconto sulla Shoah, e su quanto ci sia vicino e ancora oggi ci coinvolga, tutti. Si parte da Roma, quartiere Pinciano. Un bimbo e suo nonno, Nando e Daniele, che camminano per strada e letteralmente si “scontrano” con una pietra da inciampo. Un sampietrino dorato, che nasconde una storia drammatica che Nando ha vissuto e che suo nipote è ora che conosca. Luca Esposito, grafico classe ’97, ha voluto raccontare la vicenda che ha coinvolto Nando Tagliacozzo e la sua famiglia, ma soprattutto quella del suo migliore amico Daniele.
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DETTAGLI
Titolo: “Un sampietrino dorato. La storia di Nando Tagliacozzo”.
Autore: Luca Esposito.
Editore: Bertoni.
Anno: 2022.
Prezzo: 16 euro.
Età di lettura: dai 10 anni.
Pagine: 90.
Tipo: brossura.
Copertina: flessibile a colori.
EAN: 9788855355018.
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DOVE POTER ACQUISTARE (ON-LINE) IL LIBRO
https://www.ibs.it/sampietrino-dorato-storia-di-nando-libro-luca-esposito/e/9788855355018
https://www.mondadoristore.it/sampietrino-dorato-storia-Luca-Esposito/eai978885535501/
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RECENSIONE
Una pietra d’inciampo offre al nonno Nando l’occasione per raccontare al nipote Daniele la propria storia e quella della famiglia, distrutta in parte della Shoah: i nonni, lo zio, la sorellina e in seguito anche il padre arrestati e deportati, le fughe e i nascondigli, la liberazione di Roma, l’attesa vana di un ritorno. La vicenda che già Lia Tagliacozzo (autrice della prefazione, figlia di Nando e madre di Daniele) aveva narrato nel suo libro “La generazione del deserto” viene illustrata da Luca Esposito, grafico e comunicatore visivo, in un racconto a fumetti fatto di grandi tavole (quasi sempre una sola tavola occupa due pagine affiancate), sobrie, in bianco e nero, spesso concentrate su dettagli significativi: una porta, una statua, un’ombra; tra le immagini e le parole sono sapientemente inseriti alcuni documenti (lettere e biglietti dal carcere, il freddo linguaggio burocratico della comunicazione all’insegnante dispensata dal servizio, il biglietto sgrammaticato consegnato dai nazisti alla famiglia arrestata il 16 ottobre contenente le istruzioni su cosa è lecito portare con sé che rafforzano in chi legge la consapevolezza di trovarsi davanti a una storia vera. Il racconto termina con una nota positiva: “… dopo sessant’anni siamo riusciti a ricomporre una famiglia intera, con genitori, nonni e nipoti, perché vedi, piccolo mio, è la vita, più che la morte, a non avere limiti”. Un libro utile per far capire ai ragazzi (non ai bambini, direi: alcune immagini, anche se concentrate su pochi dettagli, sono decisamente inquietanti) che “la memoria della Shoah è molto più a portata di mano di quanto pensiamo”.
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Nando Tagliacozzo è uno dei pochi sopravvissuti ai rastrellamenti avvenuti nel periodo nazi-fascista in Italia. Nando vuole aiutarci a non dimenticare cosa è successo. Tagliacozzo oggi è un anziano signore di 85 anni e ha deciso di dedicare la sua vita a raccontare la tragedia che ha vissuto, affinché possiamo tutti ricordare quali furono gli orrori durante il periodo del nazi-fascismo in Italia e in buona parte d’Europa. Nasce proprio nel 1938, l’anno in cui in Italia, Mussolini accetta e promulga le leggi razziali. L’ormai anziano signore è uno dei pochissimi scampati al rastrellamento del Ghetto ebraico di Roma nell’ottobre del 1943. Tutti i suoi familiari sono stati deportati e sono morti nei lager. Come ha fatto a salvarsi? Ha raccontato: “Io quel giorno non lo dimenticherò mai. Era la mattina del 16 ottobre 1943. Ho un ricordo confuso, avevo solo 5 anni”. Le guardie hanno fatto irruzione nelle case del ghetto, vicino il Circo Massimo nel centro della Capitale e hanno preso subito sua sorella Ada e la nonna Eleonora, che lui non ha mai più visto perché sono state deportare ad Aushwitz e morte tra atroci sofferenze. Lui e i genitori, invece, si nascondono in un rifugio sotterraneo di un convento. Verso la fine della guerra, un traditore li segnalerà e il padre sarà deportato. Sono pochissime le persone sopravvissute ai tragici rastrellamenti avvenuti a Roma. Quando pensiamo a quel periodo, solitamente additiamo la Germania, invece dovremmo ricordarci che queste cose sono avvenute anche in casa nostra, sotto i nostri occhi. Per questo Nando ha deciso di dedicare la vita a girare nelle varie scuole d’Italia e raccontare che gli orrori nazi-fascisti non sono stati lontano da noi. Ha scritto un libro “Dalle leggi razziali alla Shoah 1938-1945″ in cui scrive: “Siamo a marzo del ’46. E’ quasi un anno che la guerra è finita; a Roma sono quasi due. E di quelli portati via non c’è ancora notizia. Sono vivi, sono morti?” “Quella gente sul treno sparisce. Ada non è morta, è sparita. Si è saputo in seguito quello che le è capitato. Allora non si sapeva nulla”. La storia di Nando è stata elaborata anche in forma di fumetto, il titolo è proprio “Un sampietrino Dorato“, scritto e disegnato dal giovane artista Luca Esposito. La figlia di Nando si chiama Lia ed è una giornalista, anche lei dedica la vita ad informare le persone su quello che accade ed è accaduto nel mondo. Nando sostiene che sia necessario conoscere la storia e durante i suoi incontri cita spesso il grandioso Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
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SITO UFFICIALE DELLA CASA EDITRICE
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Nando Tagliacozzo è uno dei pochi scampati al rastrellamento del ghetto di Roma nell’ottobre del 1943. I suoi familiari perirono nei lager nazisti. La vicenda di Tagliacozzo è stata raccontata da Alberto Angela in una puntata di “Ulisse, il piacere della scoperta” dedicata al rastrellamento del 16 ottobre 1943. La trasmissione può essere vista sul web https://bit.ly/2NQ7q8K
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INFO SULL’AUTORE DEL LIBRO
Luca Esposito nasce a Roma nel 1997. Grafico e, più in generale, comunicatore visivo, si laurea nel febbraio del 2021 presso la Rufa – Rome University of Fine Arts. La sua tesi di laurea è una versione embrionale di “Un sampietrino dorato”, che, seppur distaccandosi dall’iter tradizionale del corso di studi, denota da subito la forte volontà comunicativa di Luca.
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INFO SULLA GIORNALISTA ILARIA SOLAZZO
La sua sfida quotidiana? Riuscire nell’impresa di essere contemporaneamente “Una, nessuno e centomila”, ovvero giornalista, scrittrice, blogger, speaker radiofonica e non solo! Ore di sonno: poche. Idee: tante. Entusiasta, curiosa, caparbia, sognatrice. Scrivere è per lei un’esigenza. Una lunga gavetta nei quotidiani e nelle tv locali pugliesi , poi l’approdo nelle “reti” nazionali . Non ha dubbi: le sue passioni sono le più belle del mondo. Una passione prima che un progetto lavorativo. Divora libri e alcuni li ha anche scritti, si nutro di storie, ma non solo. Scatta e colleziona foto, adora intervistare i volti noti e meno noti dello showbizz sostenendo che siano un mondo intrigante da scoprire.
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