FREDDIE MERCURY – THE SHOW MUST GO ON
A cura di Ilaria Solazzo.
Freddie Mercury, ovvero la musica. Un artista incredibile, dentro e fuori dal palco, un artista poliedrico e versatile, in grado di instaurare un legame perfetto tra voce ed esibizione, un connubio inimmaginabile tra emozione e professione. In libreria ed online, possiamo trovare uno dei libri che meglio fotografano la vita umana e musicale del genio di Zanzibar: “Freddie Mercury – The Show Must Go On”, progettato e scritto dal giornalista romano Paolo Borgognone. Il libro mette in luce perfettamente la vita del Re Freddie. La ricerca umana ed artistica di Freddie Mercury, emerge nelle 320 pagine edite dalla DIARKOS. Una corsa costellata di aneddoti e curiosità, una corsa intrigante e affascinante alla scoperta dell’incredibile talento britannico… questo e molto altro è vivo nel libro.
Dove poter acquistare il libro online
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“Si può essere tutto ciò che si vuole, basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere”. cit. Freddie Mercury.
“Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti. Per me, la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori e tutte le scuse sono da imputare solo a me. Mi piace pensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere”. cit. FREDDIE MERCURY
Il libro in breve
Una vita passata all’insegna del cambiamento, della continua ricerca del nuovo, dell’inaspettato, del sorprendente. Dentro e fuori di sé. È il riassunto della breve e travolgente parabola esistenziale di Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury. Dall’incontro nel 1970 con un paio di musicisti a caccia di gloria – il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor – nascerà un gruppo destinato a scalare le classifiche e rivoluzionare il modo di fare, vedere e sentire la musica per sempre: i Queen. Dotato di una presenza scenica unica al mondo e di una voce altrettanto singolare e in grado di realizzare un’estensione inusuale, Freddie Mercury ha dominato i palcoscenici prima del Regno Unito e poi internazionali. La sua vita sul palco e fuori è stata spezzata dall’Aids, nel novembre del 1991. La musica di Mercury e del suo gruppo non è però scomparsa con lui e ancora oggi la figura del cantante dei Queen è riconosciuta come una delle più influenti dell’intero panorama musicale.
Info su Paolo Borgognone
Paolo Borgognone è nato a Roma nel 1962. Dopo il liceo classico frequenta la Facoltà di lingue e letterature straniere alla Sapienza di Roma. Giornalista pubblicista dal 1993, ha accompagnato alla carriera di traduttore e addetto stampa per un Ente pubblico, la passione per la musica. Nata nel 1976 ascoltando – in primis – i Queen. Separato e con una figlia vive e lavora a Roma.
Dettagli circa il libro
Autore: PAOLO BORGOGNONE.
Titolo: FREDDIE MERCURY.
Sottotitolo: “The show must go on”.
Collana: RITMI.
Argomento: MUSICA E SPETTACOLO.
Casa editrice: Diarkos.
Copertina: a colori.
Uscita in libreria: 23/07/2020.
Pagine: 320.
Prezzo: euro 18.
Formato: 14.00×21.00 cm.
Tipo: legatura, brossura con alette.
EAN: 9788836160112.
Sito ufficiale della casa editrice
https://diarkos.it/index.php?r=site%2Findex
INTERVISTA
A 30 anni di distanza dalla morte del frontman dei Queen, ne ripercorriamo la carriera attraverso il libro scritto da Paolo Borgognone per la DIARKOS.
ILARIA – Cosa ti ha spinto a scrivere un libro su di lui?
PAOLO – La musica sua e della band dei Queen è quella che ho amato di più nel corso della mia vita. Ho iniziato ad ascoltarla quando ero un adolescente e, pur non avendo sempre condiviso ogni scelta artistica, ho continuato a farlo da allora. L’opportunità che mi ha offerto Diarkos di dare un senso scritto alla mia passione era troppo ghiotta per farsela sfuggire! Mi auguro di aver fatto un buon lavoro, raccontando il personaggio, la sua musica e l’impatto che il gruppo ha avuto nella storia del rock.
ILARIA – Freddy era uno camaleontico… Un uomo imprevedibile. Credo che ciò lo abbia reso affascinante?
PAOLO – Per il grande pubblico certamente si. La straordinarietà delle sue performances, la capacità di attraversare differenti generi musicali, una voce dalla estensione clamorosa: tutto questo lo ha reso il mito che è diventato. E chi lo conosceva ci racconta di un Mercury straordinario anche nel privato, come persona, come amico… generoso e mai egoista, nonostante fosse una star. Con tutte le sue contraddizioni – che sono umane – ha sicuramente attratto legioni di appassionati e continua a farlo anche oggi a tanti anni dalla sua tragica e prematura scomparsa.
ILARIA – Sesso, droga, alcool, vita ai limiti… Uno che ha tenuto sempre due amori: la musica e la sua ragazza storica degli esordi. A tuo avviso ha amato entrambe allo stesso modo?
PAOLO – Non ci sono dubbi. La musica ha permeato tutta la sua esistenza, fin da quando era bambino e il glamour dei palcoscenici era lontanissimo. Ma lui “sapeva”, aveva la scintilla dentro e vedeva oltre, fin dall’inizio. Probabilmente con Mary Austin è accaduto qualcosa di simile. L’ha vista, cercata, amata e l’ha lasciata andare quando ha capito che non sarebbe mai potuto essere quello che lei voleva o sognava. Un atto di amore eccezionale… e alla fine ha lasciato a lei gran parte del suo patrimonio dicendo: “sei tu mia moglie”…
ILARIA – Canzoni le sue che hanno scavalcato tutti imponendosi nelle top ten Mondiali. Quale il suo punto di forza?
PAOLO – Personalmente penso sia la varietà. Se si ascolta la musica dei Queen e la produzione da solista di Mercury si trova di tutto, dalla dance al tributo a Elvis e al rock delle origini, dal metal alla sinfonica, strizzando anche l’occhio al blues. Una produzione straordinaria per eccentricità e capacità di soddisfare ogni palato. Il tutto poi tecnicamente eseguito da una voce unica e inimitabile: cosa chiedere di più?
ILARIA – Tutti lo conoscono, tutti lo amano, eppure lui non si sentiva mai totalmente compreso. A cosa credi fosse dovuta la sua inquietudine?
PAOLO – Penso che un artista debba essere sempre il primo critico di se stesso, anche quando è in grado di produrre risultati così straordinari come nel suo caso. Non sentirsi arrivati – neanche in cima al mondo – è lo stimolo a continuare a crescere e tirare fuori ancora il meglio di se. A questo va aggiunta poi la inquietudine umana, quella di una persona a volte anche contraddittoria ma sensibile e quindi esposta alle sofferenze.
ILARIA – Una delle frasi che lo hanno reso iconinco “The show must go on”… Ti va di darle una tua interpretazione?
PAOLO – Ovvio che – essendo stato pubblicato solo sei settimane prima della tragica morte di Freddie nel 1991 – questa canzone sia considerata il passo di addio del personaggio Mercury. In un senso più generale possiamo dire che per Freddie, anche nei momenti peggiori, più bui e difficili, la musica e lo spettacolo hanno sempre rappresentato un’ancora di salvezza e un obiettivo da perseguire, superando ogni ostacolo. Alla fine della sua esistenza, quando già faticava a stare in piedi, continuava a voler cantare perché – appunto – lo spettacolo non può fermarsi.
ILARIA – Vuoi aggiungere altro su Freddie?
PAOLO – Freddie – lo hanno scritto in tanti – è stato un personaggio estremamente sfaccettato. Questo non può che dipendere dalle tante culture alle quali è stato esposto nel corso della sua vita. Ricordiamo che era nato a Zanzibar – geograficamente in Africa quindi ma che la sua era una famiglia Parsi e che per alcuni anni ha vissuto (e studiato) in India. A questo va aggiunto il clima straordinario della swinging London degli anni 60 nel quale si è trovato una volta trasferito in Gran Bretagna. Tutto questo lo si ritrova nella unicità che ha saputo trasmettere, nella musica ma anche nel look.
ILARIA – Ringraziandoti per la disponibilità, vorrei farti un’ultima domanda, una domanda importante. Il tuo ultimo libro, “Freddie Mercury – The show must go on”, è un autentico tributo, un autentico monumento a Freddie Mercury. In che modo, questo straordinario personaggio, ha influenzato la tua vita professionale e privata?
PAOLO – Nel libro racconto un episodio. Molti anni fa – ero un giornalista alle prime armi – ho avuto la fortuna di partecipare a uno showcasedi Brian May per la presentazione del disco “Back to the Light”. Eravamo solo rappresentanti della stampa in un locale molto famoso e raccolto di Trastevere, a Roma. Alla fine della esibizione abbiamo potuto fare qualche domanda a Brian e io ho esordito dicendogli: “Intanto grazie di tutto quello che hai fatto per me nella tua vita”. La cosa lo fece sorridere. Non ho mai potuto incontrare Freddie ma lo spirito con cui mi sarei rivolto a lui è identico. Si parla di una persona che – attraverso la sua musica e il suo modo di essere – ha accompagnato la mia crescita. E a cui – oltre al gusto musicale – mi legherà sempre una sensazione di gratitudine e di grande ammirazione.
Qualche info su Freddie Mercury
https://it.wikipedia.org/wiki/Freddie_Mercury
Sito web su Freddie Mercury
2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente dallo scrittore Paolo Borgognone alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).